Le 4 del pomeriggioil Vangelo della domenica

Omelia III domenica del Tempo ordinario B


SERGIO ROTASPERTI

Ci sono eventi nella nostra vita così importanti per noi di cui, dopo tanti anni, ricordiamo i particolari o abbiamo impresso in noi un’immagine precisa.

La stessa cosa deve essere stata per i primi discepoli. Quel primo incontro con Gesù fu così indimenticabile che anno dopo Giovanni scrive: “erano circa le quattro del pomeriggio”, ricordandosi perfino l’ora di quell’incontro con Gesù che ha cambiato la loro vita.

Eppure non fu un incontro romantico. Fino ad allora erano discepoli di Giovanni Battista e seguivano il suo movimento radicale di conversione. Ed è lo stesso Giovanni che indica ai discepoli Gesù, chiamandolo “Agnello di Dio”.

Notate: Giovanni non ha la sindrome dei numeri – più hai numeri e più hai potere (come avviene nella democrazia e vediamo oggi al governo italiano…) ma è capace di essere sole voce. In secondo luogo, ogni volta che celebriamo l’Eucaristia prima di ricevere la comunione noi sentiamo le stesse parole: “Ecco l’Agnello di Dio”. Io a nome della chiesa indico Gesù. La Chiesa ha dunque questo compito aiutarti ad incontrare Gesù, essere voce e nulla di più.

Vi sono tre movimenti nel testo che vorrei spiegare brevemente

“Che cosa cercate”. Gesù come il Battista non ha interessa dia avere followers, like. Va al cuore: tu cosa cerchi, (una variante testuale greca dice: chi cerchi). Vuoi seguirmi? Che cosa realmente vuoi da me? Che cosa realmente il tuo cuore, il tuo mondo interiore desidera e cerca? È la domanda di senso all’inizio del cammino di fede e che non dobbiamo mai dimenticare. Cerchiamo Gesù per Gesù?

“Rabbì dove dimori?” è la controdomanda dei discepoli. Il testo greco ha una parola che ha un grande spessore teologico: Rabbi dove rimani?” il verbo rimane in Giovanni significa avere una casa, una stabilità, un luogo e una persona che dia forza, senso, luce ai propri passi e situazioni della vita che si incontrano, belli o brutti che siano. (Gesù dirà poi: Rimane in me..)

“Venite e vedrete”. Non promette nulla Gesù. Chiede solo affidamento, precarietà. Non fa contratti, programmi di governo, progetti. Venite e Vedrete: ciò che conta è l’esperienza di fede con lui, la relazione personale con lui, lasciarsi toccare dal suo amore.

Ai discepoli la scelta ultima di lasciarsi toccare da questo sguardo e stile

Questa è una storia di vocazione, come ce ne sono tante. E nella prima lettura abbiamo ascoltato quella meravigliosa di Samuele.

Dio ti chiama, bussa alla tua porta, fa emergere le vere domande che sono in te, ti chiede di rimanere in lui, non promettendoti nient’altro che se stesso, non miracoli in default.

Il vangelo di oggi ci rimanda molte domande, che potreste raccogliere  e approfondire nella settimana si apre Erano circa le quattro del pomeriggio: qual è stata quell’ora in cui hai rivissuto questa pagina, le tue “quattro del pomeriggio”? Penso sia importante che tu ne faccia di nuovo memoria. Che cosa cerco veramente in Gesù? Sono interessato/a a rimanere in Gesù?

Ogni domenica, nella messa la chiesa come Giovanni Battista ci mostra l’agnello di Dio. E questo agnello si dona corpo e sangue a te, per  rimanere in te.