Il mio corpo e il mio sangue per voiFesta del Corpus domini

Commento al vangelo della domenica del Corpus Domini B


Il Vangelo della solennita del Corpus domini dell’anno B fa parte del racconto della Passione di Gesù. Marco ci racconta l’Ultima Cena di Gesù.

Vorrei sottolineare solo due aspetti di questo Vangelo.

Nel racconto di Marco, l’Ultima Cena di Gesù si svolge tra due tradimenti: quello di Giuda e quello di Pietro. La comunità dei discepoli è sconvolta e rifiuta l’idea di un Messia sofferente e morente; i discepoli stessi tradiscono Gesù.

È proprio in questo contesto di rifiuto, tradimento e confusione che ascoltiamo la buona notizia, il vangelo di Gesù e il fulcro dell’intero Nuovo Testamento.

Poi spezzò il pane e lo porse loro dicendo: “Prendete, questo è il mio corpo”.

Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti..

Per Marco, il pane spezzato e il vino versato sono una metafora della morte; Gesù usa questa metafora per proclamare che si dona liberamente e in completo amore per ristabilire la comunione con Dio.

L’enfasi su “questo è il mio corpo” e “questo è il mio sangue” indica l’offerta sacrificale di Gesù. Gesù dà la sua vita, nonostante i tradimenti, gli scandali e le debolezze della comunità.

Questa è la buona notizia di questa festa: nonostante i tradimenti e le debolezze, Dio diventa misericordioso, si rende presente e dice il suo sì illimitato: ecco il cuore dell’Eucaristia.

Gesù ama le persone così come sono, ama il nostro mondo così com’è ed è pronto a prendere su di sé il tradimento, la condanna e il rifiuto. Questo è il mistero dell’Eucaristia, che rinnoviamo ogni volta che ci riuniamo, anche oggi, anche adesso.

C’è un secondo elemento che Marco sottolinea:

non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».

L’Eucaristia è il segno che Dio ha iniziato la sua opera e la porterà a termine. È una speranza che non finisce oggi, ma che ci proietta nel futuro di Dio.

Oggi celebriamo il corpo e il sangue di Gesù, cioè il dono della vita di Gesù a noi, che celebriamo nuovamente in ogni Eucaristia.

Anche oggi si ripete il miracolo dell’amore di Dio. A nome dei nostri fratelli e sorelle e per tutti, lo ringraziamo per il suo incommensurabile amore.