Perché state a guardare il cielo?Ascensione del Signore
Commento alla prima lettura e al vangelo ascensione: At At 1,1-11 e Mt 28,16-20.
La prima lettura e il Vangelo ci raccontano il momento in cui Gesù elevato da terra ascende al cielo. Non si tratta di un reportage, di un racconto di cronaca come se realmente l’ascensione di Gesù fosse stata nei termini raccontati da Luca nella prima lettura e da Matteo nel Vangelo. Si tratta di una lettura di fede sulla meta e il senso del cammino di Gesù e, di conseguenza, sulla meta e sul senso del cammino mio, nostro, di ogni credente.
Attraverso alcuni simboli come ad esempio la nube nella prima lettura, ci viene detto che l’ascensione non appartiene a noi, cioè non siamo in grado di afferrare il senso della meta e in che cosa consiste: essa rimane un mistero verso la quale tutti noi camminiamo; eppure ci sta davanti.
I due uomini in bianche vesti che appaiono nel racconto pongono una domanda e rimproverano e discepoli come hanno già rimproverato il giorno di Pasqu: “perché cercate tra i morti colui che è il Vivente?” Ed ora: uomini di Galilea, perché state a guardare il cielo?
Non siamo chiamati a fissare il cielo, ma a rivolgere lo sguardo sulla terra. Il cielo si comprende quanto più siamo immersi su questa terra, partecipi delle gioie e dei dolori degli altri, guardando tutto con gli occhi di Dio, dalla sua prospettiva e con lo sguardo che proviene da lui.
Il Vangelo di Matteo ci presenta un grande contrasto: i discepoli impauriti da una parte, e dall’altra Gesù che pronuncia solennemente le sue ultime volontà. La ragione di essere di ogni discepolo di Gesù e della chiesa stessa e quella di dire che gli uomini e le donne non sono soli nel loro cammino di vita, ma Gesù cammina sempre accanto a loro: io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo. questa è la promessa di Gesù e questo è il suo testamento: Gesù è il Dio con noi e sarà sempre presente in mezzo a noi; in modo totalmente nuovo rispetto a quanto i discepoli pensavano, ma realmente presente.
Ma questa nuova presenza si fonda sulla sua parola e non sulla presenza fisica o su apparizioni. La nostra fede non si fonda su apparizioni o su visioni ma sulla parola di Gesù che ci promette che lui è sempre con noi.
Abbiamo tutti una missione che è quella di annunciare che Dio è con noi specialmente a coloro che sono fragili, assetati di giustizia e di amore. Gesù non è più visibile fisicamente nei nostri occhi e a quelle delle generazioni future ma non ci abbandona ed è sempre presente nel nostro cammino.