“Non abbiate paura”XII domenica tempo ordinaio A

Commento a Matteo 10,26-33


SERGIO ROTASPERTI

Il brano di vangelo ascoltato oggi si riferisce alle persecuzioni che Gesù predice ai suoi discepol. Il Gesù rivolge due esortazioni e una riflessione finale, invitando per ben tre volte a “non avere paura”.

La paura è uno “stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di fronte a un pericolo reale o immaginario o dinanzi a cosa o a fatto che sia o si creda dannoso” (enciclopedia Treccani) e che porta un forte turbamento.

I discepoli prima di tutto non devo avere paura di proclamare in piena luce gli insegnamenti rivelati da Gesù a livello personale e nel cuore. I discepoli subiranno la stessa sorte del loro maestro, calunniati e condannati nei tribunali, ma non devono temere nulla,  perché Dio è al loro fianco come un garante.

Il secondo motivo per non avere paura è il potere degli uomini. Nessuno ha potere di vita e di morte sugli altri, solo Dio. Corpo e anima sono una sola cosa. I discepoli devono affidarsi alla provvidenza di Dio sotto il quale sta ogni potere. Solo Dio è detentore della vita.

La terza esortazione a non avere paura prende spunto da due immagini. Se Dio si prende cura di due cose cosi insignificanti come nutrire gli uccelli del cielo e la sorte di un capello in testa, a maggior ragione si prende cura di ciascuno dei suoi figli. Dio è un padre provvidente e amorevole. Così ha sperimentato Gesù e cosi sperimenteranno i suoi discepoli.

Nel 2022 secondo i dati di Open Doors (riportati da Vatican news) i cristiani che hanno sperimentato livelli alto di discriminazione e persecuzione a causa della fede  erano più di 360 milioni. Si sono registrati 5621 cristiani uccisi in un anno per la loro fede. I luoghi più pericolosi al mondo  sono la Nigeria, il Pakistan, l’Iran, il Sudan.

Siamo perciò inviati oggi a pregare che Dio doni forza ai tanti cristiani oggi discriminati e perseguitati, perchè non abbiano paura

Noi non viviamo in un clima di persecuzione aperta. Tuttavia questo invito vale anche per noi: Non dobbiamo avere paura di dirci cristiani, di esserlo in maniera coerente. Dovremmo rafforzare il senso di totale fiducia e affidamento al Signore, relativizzare le persone che esercitano un potere (politico, sociale, familiare, relazionale) su di noi, dando a Dio il giusto primato su tutto e tutti.

Non abbiate paura. Liberaci Signore da ogni paura e smarrimento. Rafforza la nostra fiducia in te e che diventi incrollabile.